Citazioni di Fight Club:
Vi racconto qualcosa su Tyler Durden. Era un tipo notturno: me
ntre noi dormivamo, lui lavorava. Proiezionista a orario ridotto. Vedete, un film non sta tutto su un’unica bobina, ce ne sono diverse; perciò dev’esserci qualcuno per cambiare proiettore nel momento esatto in cui finisce una bobina e ne comincia un’altra. Se ci fate caso appaiono dei puntini sul lato destro dello schermo. – Nell’ambiente le chiamiamo “bruciature di sigarette”. – È il segnale che la bobina sta fin
endo. Lui cambia il proiettore, il film continua a scorrere, e nessuno del pubblico si accorge di niente. – Perché qualcuno farebbe questo lavoro di merda? – Perché gli permette altre interessanti opportunità. – Come montare un’inquadratura pornografica in un film per famiglie. – Così, quando il gatto gradasso e il cane coraggioso doppiati da voci famose si incontrano per la prima volta nel rullo 3, potrete avere un flash del contributo d
i Tyler al film. – … – Nessuno sa di averlo visto, ma l’hanno visto. – Un gran, bel, cazzo. – Più rapido di un battito d’ali di un colibrì. Tyler inoltre faceva a volte il cameriere per banchetti nel lussuoso Prestman Hotel. Era il guerrigliero terrorista dell’industria della ristorazione. – Non guardare, non posso farla se guardi… – A parte in
saporire il brodo d’aragosta, scoreggiava sulle meringhe, starnutiva sul tortino di indivia e, sulla zuppa alla crema di funghi… – Eh, avanti, diglielo. – … L’avete capito. (1, Fight Club)
Quella tizia, Marla Singer, non aveva il cancro ai testicoli…(2, Fight Club)
Il vecchio detto: uno finisce sempre per ferire la persona amata. Eh, val
e anche al contrario. (3, Fight Club)
Con l’insonnia nulla è reale. Tutto è lontano. Tutto è una copia di una copia di una copia…(4, Fight Club)
Quando l’esplorazione nello spazio s’intensificherà saranno le società a dare il nome a tutto; la sfera stellare IBM, la galassia Microsoft, il pianeta Starbucks…(5, Fight Club)
Come tanti altri anche io ero diventato schiavo della tendenza al nido IKEA. (6, Fight Club)
Sfogliavo quei cataloghi e mi domandavo “quale tipo di salotto mi caratterizza come persona?”. (7, Fight Club)
Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.
(8, Fight Club)
Chloe somigliava allo scheletro di Meryl Streep che se ne va in giro per una festa sorridendo, estremamente gentile con tutti. (9, Fight Club)
Se avessi un tumore lo chiamerei Marla. Marla: il taglietto sul tuo palato che si rimarginerebbe se la smettessi di stuzzicarlo con la lingua… ma non puoi. (10, Fight Club)
Fu così che conobbi Marla Singer. La sua filosofia di vita era che poteva morire da un momento all’altro; la tragedia, diceva, era che non succedeva. (11, Fight Club)
Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta. (12, Fight Club)
Se ti svegliassi a un’ora diversa in un posto diverso, ti sveglieresti come una persona diversa? (13,
Fight Club)
Le persone che incontro a ogni volo sono i miei amici porzione singola. Tra il decollo e l’atterraggio passiamo del tempo insieme, ci spetta solo quello. (14, Fight Club)
In un arco di tempo abbastanza lungo l’indice di sopravvivenza di un individuo scende a zero. (15, Fight Club)
Ogni volta che l’aereo s’inclinava troppo bruscamente al decollo o all’atterraggio speravo in uno schianto, in una collisione a mezz’aria, qualunque cosa. L’assicurazione paga il triplo se muori durante un viaggio di lavo
ro. (16, Fight Club)
Il mio appartamento era al quindicesimo piano di un casellario per vedove e giovani professionisti. Le pareti erano in cemento armato, importante quando la vicina perde l’apparecchio acustico e guarda i quiz in TV a tutto volume. Oppure quando un’eruzione vulcanica
di detriti, che una volta erano mobili ed effetti personali, esplode dalla tua parete finestra e finisce fiammeggiante nella notte. Immagino che certe cose accadano. (17, Fight Club)
Più tardi la polizia mi avrebbe informato che forse si era spenta la fiamma pilota, facendo uscir
e un filo di gas. Quel gas si sarebbe sparso nell’appartamento, lentamente, per giorni e giorni. Poi sarebbe scattato il compressore del frigorifero. (18, Fight Club)
(Guardando quel che resta del suo frigo, dopo l’esplosione dell’appartamento) Che imbarazzo, una casa piena di condimenti e niente cibo. (19, Fight Club)
(Parlando della casa di Tyler) Non sapevo se era il proprietario o un abusivo. In nessun caso sarei rimasto sorpreso. (20, Fight Club)
Dopo la lotta ogni altra cosa nella vita si abbassava di volume. Potevi affrontare tutto! (21, Fight Club)
Avrei dovuto cercarmi un nuovo appartamento. Avrei dovuto discutere con la mia assicurazione. Avrei dovuto essere distrutto per le mie belle cazzatine andate a fuoco. E invece niente! (22, Fight Club)
Puoi ingoiare mezzo litro di sangue prima di vomitare. (23, Fig
ht Club)
(Parlando del Fight Club) Era davanti agli occhi di tutti, Tyler e io l’avevamo solo reso visibile. Era sulla punta della lingua di tutti, Tyler e io gli avevamo solo dato un nome. (24, Fight Club)
Chi eri nel Fight Club non corrispondeva a chi eri nel resto del m
ondo. (25, Fight Club)
Mi facevano pena quei ragazzi ammassati nelle palestre che cercavano di somigliare a quello che gli dicevano Calvin Klein o Tommy Hilfiger. (26, Fight Club)
Nel Fight Club non era questione di vincere o perdere, non era questione di parole. Quelle grida isteriche erano raptus estatici come quelli in una chiesa pentecostale. (27, Fight Club)
A volte Tyler parlava per me! (28, Fight Club)
(Tyler gli parla della notte di sesso con Marla) Sono il dotto biliare di Jack. (29, Fight Club)
(Tyler continua a parlare della notte di sesso con Marla) Mettimi una pistola alla testa e dipingi le pareti con le mie cervella. (30, Fight Club)
(Riferendosi alla produzione di sapone con il grasso delle liposuzioni) Era magnifico, stavamo rivendendo alle donne ricche i loro culi ciccioni. (31, Fight Club)
(Quando comincia a colpirsi da solo per accusare il capo, Richard Chesler, di molestie sul lavoro) Sono la vendetta sghignazzante di Jack. (32, Fight Club)
(Dopo aver minacciato l’aspirante veterinario) Bisognava riconoscer
glielo, aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta. (33, Fight Club)
Prima o poi diventavamo tutti ciò che voleva Tyler (34, Fight Club)
Sono la vita sprecata di Tyler. (35, Fight Club)
(Dopo aver minacciato il commissario di polizia) Io sono l’ardente s
enso del rifiuto di Jack. (36, Fight Club)
Volevo infilare una pallottola tra gli occhi di tutti i panda che si rifiutano di fottere per salvare la loro specie. Volevo aprire le valvole di scarico delle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. Volevo respirare fumo. [A Tyler] Volev
o distruggere qualcosa di bello. (37, Fight Club)
(Quando si accorge che Tyler se n’è andato) Sono il cuore spezzato di Tyler. (38, Fight Club)
Sono andato a letto sempre più presto ogni sera, mi sono svegliato sempre più tardi. Sono stato Tyler sempre più a lungo. (39, Fight Club)
(Fuggendo dal distretto di polizia) Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre. (40, Fight Club)
Dalla bocca mi uscivano parole di Tyler… E pensare che prima ero
un bravo ragazzo… (41, Fight Club)
Sono il sudore freddo di Jack. (42, Fight Club)
La filosofia di Tyler Durden
Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Que
llo che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie. (Tyler Durden)
Fanculo Martha Stewart. Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò v
affanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohmashab della Stream. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh! Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia. (Tyler Durden)
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler Durden)
L’automiglioramento è masturbazione, invece l’autodistruzione… (Tyler Durden)
Infilarti le penne nel culo non fa di te una gallina. (Tyler Durden
)
(Al protagonista) Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà ha riallineato le mie percezioni. (Tyler Durden)
Respingo i principi base della civiltà, specialmente l’importanza dei beni materiali. (Tyler Durden)
Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore,
senza sacrificio, non avremmo niente. (Tyler Durden)
I nostri padri per noi erano come Dio, se loro se la svignavano questo cosa ti fa pensare di Dio? Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la co
sa peggiore della tua vita? Non abbiamo bisogno di lui! Al diavolo la dannazione e la redenzione, siamo i figli indesiderati di Dio? E così sia! (Tyler Durden)
(Al Protagonista, quando gli insegna ad affrontare la realtà senza più fuggire da essa) È il momento più importante della tua vita e tu lo perdi perché sei altrove! (Tyler Durden)
Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai! (Tyler Durden)
È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa. (Tyler Durden)
Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario. Smettila di cercare di controllare tutto, pensa solo a lasciarti andare, lasciati andare! (Tyler Durden)
La pubblicità ci fa inse
guire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene.
(Tyler Durden)
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler Durden)
Sentite, balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Siamo la canti
cchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame. (Tyler Durden)
(Dopo l’incidente stradale da lui stesso provocato) Abbiamo avuto un’esperienza di quasi vita! (Tyler Durden)
Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei c
anyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata. (Tyler Durden)
Le persone parlano con se stesse e vedono se stesse come vorrebbero essere. Non hanno il coraggio che hai tu di lasciarsi trasportare. (Tyler Durden)
A poco a poco..
. Ti stai lasciando diventare… Tyler Durden! (TylerDurden)
Da queste finestre vedremo il crollo della storia della finanza. Un passo più vicini all’equilibrio economico. (Tyler Durden)
Dialoghi di Fight Club:
- Protagonista: Ehi, andiamo, sto soffrendo…(cerca di farsi presc
rivere medicinali per l’insonnia)
- Dottore: Vuole vedere la sofferenza? Vada alla chiesa metodista il martedì sera. Veda quelli con il cancro ai testicoli. Quella è sofferenza.
- Protagonista: Tu perché lo fai?

- Marla: Costa meno di un cinema e il caffè è gratis.
- Protagonista: Quando pensa che stai morendo la gente ti ascolta veramente invece di…(Ai gruppi di sostegno presso la chiesa metodista)

- Marla: Invece di aspettare il suo turno per parlare?
- Protagonista: Sì… sì.
- Protagonista: Lei che fa? (Al primo incontro fra Tyler e il Protagonista)
- Tyler: Come sarebbe?
- Protagonista: Cosa fa per
vivere!
- Tyler: Perché, per far finta che le interessi?
- Protagonista: Ah ah ah.
- Tyler: C’è una distratta disperazione nella sua risata. Sapone: io produco e vendo sapone.

- Tyler: È molto acuto.
- Protagonista: Grazie.
- Tyler: E le dà soddisfazione?
- Protagonista: Cosa?
- Tyler: Essere acuto.
- Protagonista: Tanta.
- Tyler: Continui pure allora… continui pure.

- Protagonista: Ma… ticchettava? (All’impiegato per la sicurezza aeroportuale, parlando della sua valigia)
- Impiegato: I lanciatori non si curano del ticchettio, le bombe moderne non ce l’hanno.
- Protagonista: Scusi, i lanciatori?
- Impiegato: Chi prende i bagagli! Ma quando una valigia sta vibrando… i lanciatori devono chiamare la polizia.

- Protagonista: La mia valigia stava vibrando?
- Impiegato: Nove volte su dieci è un rasoio elettrico, ma di tanto in tanto è un dildo, un vibratore. Ovviamente è politica della compagnia non specificare mai l’appartenenza nel caso di u
n dildo. Dobbiamo usare l’articolo indefinito un dildo, mai il suo dildo…
- Tyler: Sai cos’è un piumino?
- Protagonista: Una trapunta.
- Tyler: Una coperta, solo una coperta. Perché due come te e me sanno cos’è un piumino? È essenziale alla nostra so
pravvivenza nel senso cacciatore raccoglitore? Allora cosa siamo?
- Protagonista: Siamo… Che ne so? Siamo consumatori?
- Tyler: Siamo consumatori! Siamo sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona.
- Protagonista: Devo cercarmi un albergo.

- Tyler: Cosa…? Un albergo?
- Protagonista: Sì.
- Tyler: Basta chiedere!
- Protagonista: Di che stai parlando?
- Tyler: Oh, Dio, tre boccali di birra e ancora non riesci a chiederlo.

- Protagonista: Come?
- Tyler: Mi hai chiamato perché ti serve un posto dove stare.
- Protagonista: No, no, no, io non volevo…
- Tyler: Invece sì, perciò chiedi. Salta i titillamenti e chiedi. Forza!

- Protagonista: Sarebbe un problema…
- Tyler: È un problema per te chiederlo?
- Protagonista: Posso stare a casa tua?
- Tyler: Sì.
- Protagonista: Sta’ a sentire, è un articolo scritto da un organo del corpo in prima persona. “Sono il midollo allungato di Jack, senza di me Ja
ck non regolerebbe il cuore, la pressione del sangue e la respirazione”. C’è tutta una serie di queste cose. Siamo i capezzoli di Jean. Sono il colon di Jack.
- Tyler: Sì, mi becco il cancro e ammazzo Jack!
- Protagonista: Io non conosco mio padre. Insomma, lo conosc
o, ma se n’è andato via quando avevo sei anni. Ha sposato un’altra donna, ha avuto altri figli. Lo fa ogni sei anni: va in una nuova città e mette su una nuova famiglia.
- Tyler: Il cazzone ha aumentato le filiali! Il mio non ha fatto l’
università, perciò era essenziale che ci andassi io.
- Protagonista: Questa non mi è nuova!
- Tyler: Così mi laureo, gli faccio un’interurbana e gli dico:
papà, e adesso? E lui: trovati un lavoro!
- Protagonista: Stessa cosa!
- Tyler: A venticinque anni faccio la mia telefonata annuale e gli dico: papà, e adesso? E lui: non lo so, vedi di sposarti!
- Protagonista: Sì, come a me…

- Tyler: Personaggio storico (con cui ti batteresti)?
- Protagonista: Mi batterei con Gandhi.
- Tyler: Ottima risposta!
- Protagonista: Non crederai mai al sogno che ho fatto st
anotte.
- Marla (Riferendosi alla notte passata con Tyler): Io non riesco a credere a niente di quello che è successo stanotte!
- Richard Chesler: È sangue tuo quello?
- Protagonista: In parte sì.

- Tyler: Perché credi abbia fatto esplodere casa tua?
- Protagonista: Cosa?
- Tyler: Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario. Smettila di cercare di controllare tutto!
Pensa solo a lasciarti andare. Lasciati andare!
- Protagonista: Ora rispondimi: perché pensano che io sia te?
- Tyler: Lo sai, credo.

- Protagonista: No, non lo so.
- Tyler: Invece sì. Perché mai qualcuno dovrebbe confonderti con me? […] L’hai capito?
- Protagonista: Perché?
- Tyler: Dillo.

- Protagonista: Perché siamo la stessa persona.
- Tyler: Proprio così! […] Cercavi un modo per cambiare la tua vita. Ma non potevi farlo da solo. Tutti i modi in cui desideravi essere… quelli sono io. Ho l’aspetto che vorresti avere tu, scopo come vorresti fare tu, son
o intelligente, capace e soprattutto, sono libero in tutti i modi in cui non lo sei tu.
- Protagonista: Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio. (Gli agenti di polizia minacciano di tagliargli i testicoli)

- Agente: Sì, doveva dire così.
- Protagonista: Io non sono Tyler Durden!
- Agente: E doveva dire anche questo.
- Protagonista: D’accordo, sono Tyler Durden. Ascoltatemi, vi do un ordine preciso: interr
ompiamo la missione all’istante.
- Agente: Ha detto che avrebbe parlato così!
- Tyler: Vuoi dire qualcosa, per immortalare l’occasione?
- Protagonista: Ancora non riesco a pensare a niente.

- Tyler: Ah, umorismo da flashback!
- Protagonista: Sei solo una voce nella mia testa.
- Tyler: Tu sei una voce nella mia!

- Protagonista: Sei soltanto un’allucinazione, perché non posso liberarmi di te?
- Tyler: Hai bisogno di me!
- Protagonista: No, non è vero, non è più vero ormai!
- Tyler: Ehi, tu hai creato me. Io non ho creato un alter-ego perdente per potermi sentire meglio. Assumiti la responsabilità!

- Tyler: Perché vuoi puntartela alla gola? (Il protagonista si punta una pistola alla gola)
- Protagonista: Non alla mia gola, Tyler. Alla nostra! Guarda, Tyler, ho gli occhi aperti.
Recensione film: Fight Club
Curiosità ed errori presenti nel film: Fight Club
(curiosità)
Colonna sonora: Fight Club (colonna sonora)
Altro: Fight Club (1999) – IMDb
