Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy

Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy

Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy

La strana morte dell’attrice Brittany Murphy e a pochi mesi di distanza del marito Simon Monjack

Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy. Una muffa pericolosa
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Conoscete la storia del fungo che ha ucciso Brittany Murphy? Brittany Murphy era stata trovata morta il 20 dicembre 2009, a causa di un arresto cardiaco nella doccia di casa sua. Secondo le fonti è stata la madre a trovarla priva di sensi nella vasca da bagno della casa di Los Angeles intestata al marito. Dopo una chiamata al 911 i paramedici accorsi sul posto hanno tentato di rianimarla, ma giunta all’ospedale Cedars-Sinai Medical Center è stata dichiarata morta per arresto cardiaco.

Dato il ritrovamento di numerose tracce di vomito sul luogo del decesso, gli inquirenti parlarono di “morte sospetta” e la polizia di Los Angeles aprì un’inchiesta sul caso. Il 21 dicembre 2009 fu eseguita l’autopsia a seguito della quale il medico legale dichiarò di non voler rivelare alcunché sulle cause della morte prima dell’esito definitivo degli esami tossicologici.  

L’autopsia

Dopo circa un mese e mezzo dalla morte, gli esiti resi noti dell’autopsia rivelarono che la causa del decesso di Brittany era stata una polmonite complicata da carenza di ferro, che poteva essere curata, aggravata da un’anemia e da un’intossicazione da farmaci. Si sono poi susseguite illazioni sulle cause. C’entravano per caso le droghe? Un cocktail micidiale a base di farmaci? O era colpa dello stress?

Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy pare avesse infestato il bagno, ma le circostanze restano misteriose a distanza di anni

Il coroner aveva rilasciato un rapporto in cui affermava che Brittany Murphy aveva preso una serie di farmaci da banco e di prescrizione, con la più probabile ragione per trattare un’infezione a freddo o respiratoria. Questi includevano “livelli elevati” di idrocodone, acetaminofene, L-metamfetamina e cloreniramina. Tutti i farmaci erano legali e la morte fu giudicata un incidente, ma il rapporto osservò:

i possibili effetti avversi fisiologici di livelli elevati di questi farmaci non possono essere scontati, specialmente nel suo stato indebolito.”

La misteriosa morte del marito

Il 23 maggio 2010 a distanza di soli cinque mesi era deceduto nella stessa abitazione a Beverly Hills anche Simon Monjack, sceneggiatore e marito dell’attrice britannica. Il marito 39enne era morto per un’acuta polmonite e una grave anemia, proprio come Brittany, e che vi erano droghe nel suo organismo. Una coincidenza tanto tragica quanto curiosa. Le indagini a quel punto, dopo aver sospettato come per la morte di Brittany Murphy un abuso di droga, presero in considerazione che la causa dei due decessi fosse da attribuire alla presenza di una particolare muffa che infestava l’abitazione. Le verifiche però non trovarono riscontri per tale ipotesi.

Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy. muffa tossica, fungo pericoloso
I gravi problemi alla salute che possono causare le muffe

Se costantemente inalate le spore della muffa possono causare gravi problemi alla salute: la gamma della malattie che vengono provocate spazia dalle reazioni allergiche, raffreddori e asma, disturbi quali mal di testa, dolori muscolari o stanchezza, fino a gravi infiammazioni delle vie respiratorie. 

Sharon Murphy, la madre di Brittany, che in un primo momento non aveva consentito l’accesso degli ispettori del Department of Public Health all’abitazione, decise poi di collaborare alle indagini. Si trovava in viaggio Europa e tornò per questo motivo a Los Angeles.

La morte poteva essere stata causata da una muffa tossica

Nel dicembre 2011, Sharon Murphy, che aveva sempre dichiarato di trovare assurdo che la causa del decesso fosse la muffa, cambiò la sua posizione. Annunciò infatti che il fungo tossico era davvero ciò che aveva ucciso la figlia e il genero. L’11 gennaio 2012, Angelo Bertolotti il padre di Brittany Murphy decise di rivolgersi alla Corte Suprema della California per chiedere che l’ufficio del coroner della contea di Los Angeles consegnasse i campioni dei capelli di sua figlia per i test indipendenti. La causa venne archiviata il 19 luglio 2012, dopo che Bertolotti non aveva partecipato a due audizioni.

Nel novembre 2013, Angelo Bertolotti sostenne che un rapporto tossicologico mostrava che l’avvelenamento da metalli pesanti, era una possibile causa della morte di Brittany Murphy.  Tra questi metalli c’erano tra cui antimonio e bario.

In un’intervista del 2014 Bertolotti dichiarò poi esplicitamente che credeva che la sua ex-moglie avesse ucciso la figlia. Sharon Murphy descrisse l’affermazione come “a smear”, che in italiano si può tradurre come una calunnia. 

La positività a metalli pesanti causata dalla tintura per capelli

I campioni della donna sarebbero risultati positivi ad almeno dieci metalli pesanti, in quantità esageratamente sopra alla norma, ma Ernest Lykista, il tossicologo che ha eseguito il test, ha affermato che le tinte per capelli sono la più probabile causa per i metalli pesanti. Uno studio del 2008 ad esempio aveva rivelato che tingersi i capelli può portare le persone che vi si sottopongono ad avere livelli elevati di manganese, ferro, nichel, rame, cadmio e antinomio.       Il fungo che ha ucciso Brittany Murphy

Non si sa o meno se sia stato un fungo tossico ad uccidere Brittany Murphy, ma le cause del decesso restano davvero misteriose a distanza di anni.

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Luca Miglietta

Pubblicato da Luca Miglietta

Luca Miglietta, classe 1988, nato a Torino, appassionato di cinema e di tutto il mondo che lo circonda. Cresciuto fin da piccolo con la passione per il grande schermo guardando saghe come Ritorno al Futuro, Star Wars ed Indiana Jones. Difficile dire quale sia il mio film preferito in assoluto, perché generalmente non mi affeziono a un singolo film a parte quelli sopracitati che sono legati alla mia infanzia. Se dovessi però dirne qualcuno penserei a: Blade Runner, Terminator o Apocalypse Now. Non amo solamente il cinema, ma anche la letteratura e la fotografia.